Apparato per la misura di efficienza quantica


Come si può misurare l'efficienza quantica di un CCD?

La procedura più semplice consiste nell'utilizzare un monocromatore, per selezionare una determinata lunghezza d'onda dello spettro che emette la sorgente, e poi tramite un rivelatore calibrato di riferimento si misura il numero di fotoni che ci sono all'uscita del monocromatore. Successivamente, all'uscita del monocromatore si mette il CCD e si misurano i fotoelettroni prodotti in ciascun pixel. Dal rapporto di queste due misure si ricava l'efficienza quantica.

Tale procedura, però, potrebbe essere affetta da errori dovuti a instabilità della sorgente. Per ottenere delle misure più accurate si fa uso di un deviatore di fascio detto "Beam Splitter", che divide il flusso di uscita del monocromatore in due parti: una diretta verso il rivelatore calibrato e una diretta verso il CCD. Tale tecnica consente di fare misure contemporanee, e quindi risolve l'inconveniente detto prima.

Lo schema mostrato in questa figura usa quest'ultima tecnica.


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