Confronto fra le tre tecnologie


In questa figura sono riportate tre tabelle che elencano le caratteristiche principali dei tre rivelatori.

Come si può notare, il PtSi riesce ad essere sensibile fino a 5 micron, ma l'efficienza quantica non è minimamente paragonabile a quella degli altri due rivelatori. D'altra parte l'InSb ha una efficienza maggiore di quella dell'HgCdTe, ed il range è più esteso. La differenza principale tra il rivelatore HgCdTe e quello a InSb è che il primo può lavorare ad una temperatura più elevata dell'altro. Il motivo per cui è stato scelto il NICMOS come rivelatore infrarosso per HST sta proprio nel fatto che NICMOS ha una corrente di fondo (dark) più bassa (minore di 0.1 e-/sec) ad una temperatura di 60 - 70 K, rispetto al rivelatore a InSb (0.5 e-/sec) ad una temperatura di 35 - 45 K.

Ma da terra il rivelatore a InSb può vantare una efficienza quantica senza paragoni. Tale rivelatore deve l'elevata efficienza all'elevato coefficiente di assorbimento (circa 104) che permette di creare la coppia elettrone-buca nei primi 1-2 micron di materiale.


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